STORIA DELLA PARROCCHIA DI S. PAOLO

La proposta di costruire  a Genova una chiesa dedicata all’apostolo delle genti fu presentata da Mons. Enrico Lagomarsino, a Natale del 1936, in risposta ideale all’accorato discorso di papa PioXI  in occasione del XIX centenario della conversione di S. Paolo.
La proposta piacque molto al cardinale Minoretti, allora Arcivescovo di Genova, preoccupato di dare assistenza religiosa ad una zona di circonvallazione a monte in promettente sviluppo demografico.
L’incarico della costruzione della chiesa fu affidato allo stesso autore del suggerimento, il quale provvide in breve tempo ad ottenere dai conti Bruzzo la  donazione del terreno , a raccogliere i fondi necessari per iniziare l’opera e far realizzare un primo collegamento stradale tra le due aree principali della parrocchia, quella gravitante su via Acquarone e quella gravitante su via Crocco - S. Maria della Sanità.
L’incarico del progetto esecutivo fu affidato allo studio degli architetti Fineschi, che furono incaricati  anche della costruzione della canonica e della chiesetta pr
ovvisoria
Il 29 giugno 1939, in significativa concomitanza con la festività dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, la chiesetta venne aperta al culto con la solenne benedizione del Card. Boetto , successore del Card Minoretti   

Il 27 Agosto 1939 venne pubblicato il decreto di nomina di Don Mario Noceto come primo Prevosto di S. Paolo, che pochi mesi dopo, il 24 ottobre 1939 venne raggiunto dal fratello don Gianni, nominato curato della parrocchia.
Don Mario era nato a Genova  il 3 ottobre1903.
Fin dalla infanzia il piccolo Mario aveva manifestato la sua vocazione religiosa, avendo come svago preferito quello di fare il prete, fino ad arrivare, una  notte di Natale, a costringere le sorelle ad assistere alla sua personale Messa di mezzanotte.
Entrò in seminario nell’autunno del 1914, all’età di 11 anni-
La sua intelligenza sveglia , pronta, ma al tempo stesso riflessiva e il suo impegno furono assai apprezzati dai suoi superiori e dai supi compagni seminaristi . In prima teologia (fatto inusuale) fu nominato vice prefetto per la disciplina per poi assumere, negli anni successivi, gli incarichi di  prefetto e vice-Rettore.

Dopo la sacra ordinazione , avvenuta il 29 maggio 1926, rimase per qualche tempo come prefetto al seminario minore.
Per i sette anni successivi prestò la sua opera di curato presso la parrocchia di N:S: del Carmine, prima di venire chiamato a ricoprire la carica di vice – Rettore al Seminario minore del Chiappeto..

Costituita la parrocchia sembrava prossima la ripresa dei lavori per la realizzazione del progetto definitivo. E in effetti  i lavori vennero ripresi il 22 ottobre del 1941.. Poche ore dopo la ripresasi scatenò su Genova
Il primo di una serie terribile di bombardamenti, che trasformarono molte parti della città in un cumulo di macerie. Era  il mostro della guerra che ostentava il suo volto peggiore. I lavori vennero rinviati sine die..
niziò l’esodo della popolazione verso la campagna e per quelli rimasti iniziarono gli appuntamenti nei rifugi antiaerei..

Quasi per ironia della sorte don Mario vide però nei fatti realizzarsi quello che era il suo ideale  pastorale: la parrocchia-famiglia. Il perno di questa famiglia fu appunto Don Mario che si assunse di tenere una intensa corrispondenza con i parrocchiani sfollati e di condividere  con i pochi parrocchiani rimasti (500) le sofferenze, le paure e le tenui speranze,  E come non sentirsi uniti con un unico sentimento di autentico terrore in quei terribili istanti tra il sibilo della bomba in arrivo e lo scoppio a terra e nei successivi istanti come non provare una gioia quasi primordiale di sentirsi ancora vivi.
Don Mario però seppe far emergere, da quel clima di miseria e di paura, la parte migliore dei suoi fedeli fondando  nell’ottobre 1944 il segretariato della crociata della carità, una sorta di edizione aggiornata della san Vincenzo. Con un’autentica gara di solidarietà numerosi parrocchiani all’appello  e quello che poteva essere il momento più buio si trasformò nel moment o più edificante della ancor breve storia della parrocchia.

Ammutolitosi i rombi della guerra nell’aprile del 1945 iniziò subito l’ora della ricostruzione postbellica, ma per la ripresa dei lavori della chiesa si dovette attendere più di dieci anni.
Un piccolo passo venne fatto l'11 febbraio 1948 con  l'inizio dei lavori per la costruzione del Salone e delle Opere Parrocchiali, inaugurate due anni dopo dal card. Siri
Il primo colpo di piccone, che diede inizio ai lavori di sbancamento della collina, fu dato il giorno 8 settembre del 1955 nel giorno della Natività di Maria Santissima.
Un anno dopo, 7 ottobre 1956 , venne il sospirato giorno della posa della prima pietra: come documentato dalla foto a lato , che mostra Don Mario inginocchiato davanti al cardinale Siri.

Da quella data la fabbrica cominciò a salire di giorno in giorno verso l’alto fino al suo completamento  a tre anni esatti dall'inizio dei lavori: 8 settembre 1958.

L'apertura al culto avvenne il successivo 31 ottobre con la solenne benedizione per le mani del card,Siri, che in tutti quegli anni aveva seguito con amorevole attenzione le vicende parrocchiali e che,  meno di un mese prima, aveva nominato don Mario Monsignore e Canonico Onorario della Cattedrale .

L'evento conclusivo avvenne il 28 giugno 1960 con la cerimonia della consacrazione a cui si riferiscono le immagini sotto riportate e per le quali vale la pena di spendere qualche parola di commento.

La prima foto si riferisce all'arrivo del card. Siri. Sulla destra si scorgono anche il neo Mons, Noceto e Mons. Lagomarsino. La seconda foto mostra la cerimonia della consacrazione. La terza foto inquadra la folla assiepata sul fondo della chiesa . Quella memorabile giornata fu conclusa con una magnifica luminaria.
Mons Noceto , già sofferente, quella sera era affaticato, ma indicibilmente felice certo di poter utilizzare quella magnifica chiesa per i suoi programmi pastorali. Dio però aveva disposto diversamente.
La prima crisi cardiaca sorprese Mons. Noceto, nel giorno dell'Epifania 1960,  presso il letto di un'ammalata moribonda. A giugno, mentre era per strada, subì una seconda crisi .La causa di queste crisi fu attribuita alla stanchezza eccessiva e non venne dato al male il giusto peso.
Il 25 febbraio celebrò per l'ultima volta la S. Messa nella sua chiesa. La sera dello stesso giorno tornando dal consueto giro dell'annuale benedizione delle famiglie subì una crisi fortissima e paurosa, che lo costrinse a letto. A distanza di pochi giorni seguì il ricovero in ospedale per stabilire la diagnosi del male. Il responso fu terribile;Sindrone di Morgani-Adams-Stokes, una malattia dal nome impronunciabile e, per  quell'epoca, dall'esito fatale, dovuta ad un blocco della conduzione degli stimoli della contrazione del ventricolo .All'ospedale rimase due mesi, poi fece ritorno in parrocchia. Tranne un breve periodo iniziale Monsignor Noceto rimase in letto, amorevolmente assistito da una suora infermiera e al fratello don Gianni, che nel frattempo era stato nominato Vicario Coadiutore con diritto di successione.
Gli amatissimi parrocchiani ebbero modo di seguire da vicino il lungo calvario. le preghiere si intensificarono così come la partecipazione ai Sacramenti.
Si susseguirono episodi commoventi ed edificanti in un clima di generale tristezza.

Il  21 luglio 1961 alle 17,30 la vita di Mons. Mario Noceto arrivò a compimento.
La campana, che proprio lui aveva suonato per la prima volta, rintoccò il triste e grande messaggio: Mons. Mario Noceto non è più tra i suoi figli.
Il 23 luglio si svolsero i funerali. Irripetibili il concorso di gente, la commozione, le lacrime.
Un anno dopo la sua morte Mons. Mario Noceto tornò tra i suoi parrocchiani. Fu tumulato  vicino all'ingresso : sentinella perennemente vigile alla porta della  "sua" chiesa.

 

Per evitare conseguenze troppo traumatiche ai parrocchiani di San Paolo con saggia decisione  il Cardinale Siri chiamò a succedere a Don Mario il fratello Mons. Armando Noceto.
 Il suo ingresso solenne avvenne il giorno dell’Immacolata Concezione, l’8 dicembre 1961. Il suo ministero durò fino al 1989.
 Nel suo lunghiss
imo impegno pastorale molte le realizzazioni importanti, sia dal punto di vista spirituale,  come l’istituzione a S. Paolo del CPM o la consacrazione, nel territorio parrocchiale, della chiesa di S.M. della Sanità, avvenuta il 4 aprile 1965 e affidata a don Isetta,  sia dal punto di vista materiale, come la realizzazione dell’altare maggiore, i lavori per il rivestimento della cupola, la scala di accesso alla chiesa, il presepio, nato prima in forma estremamente semplice ma in seguito trasformato da Armando Merlo in una piccola opera d’arte meccanica; e ancora, nel campanile, le cinque campane;  l’organo elettronico della ditta Delmarco, proveniente da Tesero in val di Fiemme.
 La testimonianza della sua fattiva presenza è affidata al bel quadro del pittore Nino Traverso disposto a parete vicino al fonte battesimale. 
A darne notizia sul bollettino parrocchiale del mese di maggio 1971. In questo quadro, ad altezza d'uomo, viene mostrato, in modo plastico e moderno, il battesimo di Gesù in riva al Giordano.                    

 Vale la pena di ricordare che questo quadro è venuto a sostituire un altro quadro che ornava la parete, prestito di un parrocchiano (Pericle Tommaselli) e significativo esempio di generosa collaborazioni tra fedeli e parrocchia
 Durante il suo ministero si verificò un importante evento: l’inaugurazione sul territorio parrocchiale. del Seminario Maggiore in salita E. Cavallo, che segnò l'inizio di una fruttuosa collaborazione tra parrocchia e Seminario.

Nel 1971/72, nel pieno della sua missione di parroco, Don Gianni dovette affrontare una difficile e delicata questione riguardante l’istruzione scolastica dei bambini e dei ragazzi della parrocchia (e non solo).
In quegli anni infatti il Capitolo Generale delle suore di Santa Maria Cabrini aveva deciso di  richiamare a Roma le consorelle che gestivano l’omonimo istituto nella zona di San Paolo e di porre in vendita sia gli edifici residenziali sia quelli scolastici.

Don Gianni, supportato e a volta spinto da un nucleo di intraprendenti genitori (Dagnino, Gamba, Lamagna, Moizo, Sabatini)  intraprese una lunga e delicata trattativa con le suore, raggiungendo un risultato a dir poco eccezionale
La parte scolastica dell’istituto venne acquisita dal comune che vi trasferì sia l’asilo e le scuole elementari (fino allora confinati in un prefabbricato, soprastante il bivio via Acquarone – via O. Cancelliere) sia una sezione delle scuole medie della Giano Grillo.
Durante il suo lungo periodo di parroco, don Gianni ha dovuto affrontare anche situazioni delicate, che probabilmente gli hanno creato sofferenza , ma che ha saputo gestire con intelligenza e discrezione.. 
Un altro momento molto amaro fu lo scioglimento del reparto scout, praticamente  una sua creatura, che aveva contribuito alla formazione di una bella e sana schiera di giovani.
 Nel 1988, sentendosi venire meno le forze, don Gianni chiese di potersi ritirare.
 Per non essere di imbarazzo al suo successore don Lino Vicini (già vice parroco), don Gianni si trasferì in Castelletto, dove continuò il suo ministero, come coadiutore del parroco.
 Fu molto apprezzato come predicatore  sempre vicino ai problemi della gente.
 Morì a Campoligure, assistito dai suoi nipoti, nel 2003;  riposa ora vicino alla salma del fratello nella cappella in fondo alla chiesa
.

Don Gianni da viceparroco aveva svolto una intensa attività per la gioventù, attività che considerava essenziale per il futuro della parrocchia.
Poiché per le aumentate responsabilità e le aumentate primavere, Don Gianni non si sentiva più in grado di curare questo aspetto del suo ministero, chiese aiuto al Cardinale che nel 1977 inviò, come vicario parrocchiale Don Sandro Carbone.
Don Sandro Carbone. era (ed è tuttora) un sacerdote dal “cuore ardente” e un po’ rivoluzionario proprio come dovrebbe essere ogni vero cristiano.
All’inizio della sua opera a San paolo si dedicò alla riorganizzazione dei gruppi giovanili  unificando i gruppi maschili e femminili e suddividendoli per fasce di età:

6-8 anni – 8-12 anni – 3^media (anno delle scelte fondamentali) – superiori

L’organizzazione dei gruppi era fatta sulla  falsa riga della struttura ACR.
In questo periodo si aprirono le sedi dove i ragazzi potevano passare il tempo libero e studiare insieme. Si realizzò una cappella in un’aula del catechismo dove negli anni ci si incontrava ogni mattina per le lodi e per un periodo per la lectio del giovedì.
Fu istituito un giornalino, chiamato CIAO, al quale i ragazzi contribuivano con articoli, giochi e provvedevano alla stampa con un antiquato ciclostile.
Venne istituita la Messa del fanciullo, che si celebrava in salone in concomitanza con quella parrocchiale che si celebrava in chiesa, in cui ogni gruppo dava il contributo con drammatizzazioni e/o commenti sulle letture, preghiere ecc .
Si modificarono tradizioni risalenti a Don Mario e Don Gianni. 
La festa del santo Patrono San Paolo fu tramutata in festa di primavera, che nei primi anni addirittura durava una settimana con tornei, caccia al tesoro a piedi o in auto, la tradizionale lotteria, spettacolo e stand artigianali e gastronomici.
Il cinema, un po’ in decadenza, continuò con i cineforum (che poi portarono all’attuale FRITZ LANG).
Il salone, già attivo negli anni precedenti, continuò per un periodo ad essere aperto sotto la sorveglianza del Sig. Dagnino (un nome che merita di essere ricordato).
Venne aperta una scuola calcio e si diede vita a  molte delle attività, tra cui quella teatrale  che, oltre al fine primario di crescita e di coinvolgimento dei ragazzi, servivano anche per diverse raccolte fondi per finanziare nuove realizzazione come il campetto da pallavolo nel cortile delle aule del catechismo .
Nacque in quel periodo la compagnia teatrale; LA POZZANGHERA. Fondatori ne furono Domenico, Roberto, Gigio  etc. etc.Dopo 40 anni questa compagnia, che ha mietuto anche grandi successi nei teatri di  mezza Genova, è tutt’ora in attività,
Nel 1981 sorse la mitica casa dell’Alpe di Vobbia grazie a un accordo il locale parroco con Don Lupo. 
Entrò subito in azione la famosa bassa manovalanza fatta da ragazzi dai 14 ai 18 anni che ,sotto la guida più esperta di un paio di genitori, il grande aiuto del papà di Don Sandro e dei manicaretti di due mamme (la Signora Carbone e la solita grandiosa Fedi Gamba) e l’aiuto di qualche artigiano, realizzò In una sola meravigliosa estate la ristrutturazione dell’immobile (tetto compreso).
Per molti anni (anche dopo don Sandro) la casa dell’Alpe ospitò campi e bivacchi sia dei gruppi interni che per gruppi esterni. 

Nel 1982, nel rammarico generale, Don Sandro fu trasferito, attraverso alcuni passaggi intermedi, come rettore del santuario della Vittoria, al passo dei Giovi.


Successore di don Gianni fu nominato don Lino Vicini, ma il suo ministero non fu lungo perché presto intervenne una malattia inesorabile a troncare la sua ancor giovane vita  (20 luglio 1936 - 27 aprile 1998).
Di animo molto aperto creò in parrocchia la giusta atmosfera per lo svilupparsi di numerose iniziative spontanee, tra queste quella denominata "UN POLLO PER PADRE CANTINO" partita dal gruppo Caritas e allargatasi, con l'incoraggiamento di don Lino, agli altri gruppi parrocchiali, tra cui la scuola catechistica (direttrice Giovanna Murara)
Padre Cantino, missionario S.M.A., che viveva in Costa d'Avorio in una baraccopoli di 5000 diseredati, aveva in progetto la costruzione di un grande pollaio da mettere a disposizione delle donne del villaggio che, con il ricavato della vendita al mercato delle uova, avrebbero avuto a disposizione una buona fonte di sostentamento. L'iniziativa servì a stabilire un ponte (postale) diretto tra i bimbi (e non solo) di San paolo con Padre Cantino e  i suoi piccoli assistiti. Molti ancora ricordano l'atmosfera di festa e di partecipazione , che ci fu, quando padre Cantino venne a trovare i fedeli di San Paolo.. Un vero esempio di missionarietà partecipata
Altra notevole iniziativa, incoraggiata da don Lino, ma nata dai laici (coniugi Villa e la sempre attiva Giovanna Murara), fu la creazione del circolo Tarcensis, nato per ovviare a una severa disposizione della Provincia che impediva alle parrocchie di organizzare gite e viaggi al di fuori delle agenzie specializzate. Veniva così costituito questo circolo e fatto aderire all'A.N.S.P.I, (Associazione  Nazionale San Paolo) un'associazione voluta da Paolo VI per consentire ai gruppi parrocchiali di organizzare attività autonome.
Malgrado le difficoltà burocratiche e la naturale diffidenza dei genovesi, l'iniziativa ebbe grande successo il circolo crebbe come una grande famiglia con un bilancio impressionante di viaggi, anche all'estero, e di soggiorni. Il circolo servì anche a inquadrare e a supportare altre attività della parrocchia sia sportive come il calcio (responsabili Franco e Roberto Garavelli) e sia quelle culturali come il teatro (responsabile Domenico Baldini),

Nel 1988 nacque la compagnia; LA POZZANGHERA. Fondatori ne furono Domenico, Gigio, Milena, Valentina e Luca.
Dopo più di 30  anni questa compagnia, che ha mietuto anche grandi successi nei teatri di  mezza Genova, è tutt’ora in attività.

Con gli attivi di bilancio vennero aiutate parecchie attività benefiche.
Purtroppo  "ingravescente aetate" dei suoi membri direttivi  e venuto a mancare il supporto di don Lino il circolo chiuse i battenti dopo 18 anni di fruttuosa attività.

Ma Don Lino dimostrò la sua grande disponibilità anche in altre occasioni, come ad esempio, quando un gruppo del "Rinnovamento dello Spirito" chiese ospitalità per la preghiera e partecipò di persona, con molta umiltà,e con molto fervore, alle loro cerimonie.
Un’altra grossa innovazione don Lino la portò nel campo caritativo. Don Gianni aveva introdotto l’assistenza ai poveri attraverso una distribuzione mensile di denaro. Poiché questo sistema aveva dato origine a diversi inconvenienti, con Don Lino venne sostituito dalla distribuzione di viveri e vestiario. Sotto la direzione della maestra Gioiello venne costituito un gruppo caritativo. Tra le altre anime generose che aderirono meritano di essere ricordate le signore Cigolini, Duran, Gamba (Fedi), Martinoli , che a loro volta costituirono un gruppo di cucito in grado di produrre  pregiati articoli per la casa (tovaglie, grembiuli, borsette etc) .Questi articoli venivano poi messi in vendita in mostre biennali per procurare i finanziamenti necessari per le attività caritative.
Accanto a queste iniziativa ce n’era un’altra, particolarmente apprezzata dalla persone anziane, cioè l’incontro mensile nel salone parrocchiale per vedere un film e soprattutto per stare un po' insieme e gustare il piccolo rinfresco finale con i favolosi e indimenticabili canoli della Fedi

Don Lino riposa nel Cimitero di Staglieno nella Galleria Nuova Cripta Ossario N 225.

Dal 1998 al 2017 il ministero di parroco è stato esercitato da don Nicola Improda
Don Nicola è nato a Genova il 06/08/1960 da Luigi Improda e Ferrando Fernanda
E' stato ordinato sacerdote il 06/10/1984 5 cattedrale San Lorenzo dal card. Giuseppe Siri
Come primo incarico è stato  nominato vicario nella parrocchia San Bernardo di Campomorone ove è rimasto dall’ottobre 1984 al luglio 1989. Successivamente è divenuto vicario parrocchiale nella parrocchia S. M. Immacolata in via Assarotti a Genova, dove ha esercitato il suo ministero dal luglio 1989 al 31 maggio 1998.
Il 31 maggio 1998 ha fatto il suo solenne ingresso nella parrocchia di San Paolo.
Nel suo lungo ministero l’anno santo del 2000, con l’apertura della Porta Santa e l’inedita possibilità di acquistare in parrocchia l’indulgenza plenaria, fu un anno particolarmente ricco dal punto di vista spirituale. Ma in verità  tutti gli anni del suo ministero ne furono ricchi.
Pronta e generosa è stata la sua risposta all'appello del Cardinale per l'accoglienza dei migranti
Assieme alle opere spirituali   molte sono la opere materiali da lui realizzate: dalla pitturazione degli esterni della chiesa (che ha dato una vlgorosa personalità alla chiesa) alle nuove coloratissime porte a vetri, alla pitturazione degli interni (pregevole opera di volontariato), al nuovo impianto di riscaldamento, alla risistemazione del campanile e del salone.
Trasferito alla parrocchia di Sori alla fine del 2017, don Nicola ha lasciato un grande vuoto presso i malati e i sofferenti , cioè quei parrocchiani che con grande amore e grande discrezione lui amava e  curava    

 
A inizio gennaio 2018 a guidare  e a terremotare (in senso molto positivo) la parrocchia è arrivato  don Franco Buono, il cui ingresso solenne è previsto per Giugno


Don Franco, nato a Napoli i il 31 maggio 1961, è stato ordinato sacerdote a Genova il 21 gennaio 1989, dal cardinale Canestri.
I primi anni di Ministero li ha trascorsi a Prà, come viceparroco della parrocchia  di S. M: Assunta, lasciando un grande ricordo, specialmente presso i giovani.
Successivamente è stato trasferito presso la Parrocchia del Santissimo Sacramento e contemporaneamente  gli è stato affidato il compito di insegnante di religione al liceo Leonardo Da Vinci.
Il suo servizio è continuato come Parroco in alta Val Bisagno: a Scoffera, Moranego, Davagna, la Comunità ribattezzata Sco.Mo.Da., dalle iniziali dei nomi delle tre Chiese.(e che tale è realmente)
Ancora a Langasco e Pietralavezzara, frazioni sulla strada che conduce al passo della Bocchetta, vivendo anche l’appassionante esperienza della licenza in Teologia Pastorale, iniziata a Milano e conclusa a Roma.
Don Franco è stato poi inviato a svolgere il servizio sacerdotale in America Latina, presso la Missione della Diocesi di Genova, in una baraccopoli nella periferia nord di Santo Domingo: Quattro anni impegnativi, ma anche indimenticabili.
Dopo il ritorno a Genova  per tre anni e mezzo don Franco ha svolto il servizio di Parroco ai Diecimila Martiri Crocifissi, Parrocchia del centro cittadino.

 A questo servizio è seguito un altro spaccato missionario a Cuba, in un “pueblo” di campagna, in missione tra gente davvero bisognosa, disagiata, che vive l’entusiasmo e la fatica di una Chiesa bambina, che sta rinascendo e che muove di nuovo i primi allegri, incerti, gioiosi passi.

Nel 2011  il rientro a Genova con il servizio prima a Quezzi alta, poi presso la Parrocchia delle Grazie di Sampierdarena, quindi in aiuto ai Parroci delle Parrocchie di Carignano e della Parrocchia di Santa Zita,.

Nella parrocchia di Santa Zita Don Franco ha svolto il suo Ministero per due anni. infine è stato nominato Parroco nella Parrocchia del Santissimo Redentore, ove ho svolto servizio dal 2013 al 2017, anni durante i quali ho seguito un Master biennale presso la Facoltà Gregoriana, a Roma, conseguendo il Diploma in Studi Giudaici.
Uno dei momenti più significativi dell'attività pastorale presso la Parrocchia del Santissimo Redentore è stata  l’evangelizzazione dei giovani della Comunità Abramo. a cui si riferisce la foto.

Come già accennato  a dicembre 2017 don Franco è stato trasferito presso la Parrocchia di San Paolo, in via Acquarone.
L'intensa e impegnata azione pastorale di don Franco può essere sintetizza in un motto  I CARE! , slogan  difficilmente traducibile in modo sintetico in italiano ( mi preoccupo di.., mi prendo cura di ..., me la prendo a cuore per....) che fu quello dei “negri” americani degli anni '60, quando lottavano contro le discriminazioni razziali, motto che don Milani aveva adottato per la sua Scuola Popolare

Come già accennato  a dicembre 2017 don Franco è stato trasferito presso la Parrocchia di San Paolo, in via Acquarone.
L'intensa e impegnata azione pastorale di don Franco può essere sintetizza in un motto  I CARE! , slogan  difficilmente traducibile in modo sintetico in italiano ( mi preoccupo di.., mi prendo cura di ..., me la prendo a cuore per....) che fu quello dei “negri” americani degli anni '60, quando lottavano contro le discriminazioni razziali, motto che don Milani aveva adottato per la sua Scuola Popolare.
Una Santa Messa di benvenuto per il nuovo Parroco fu celebrata il giorno 21/01/2018, Anniversario dell’Ordinazione Presbiterale di don Franco, con una affollatissima partecipazione difedeli vecchi e nuovi.
Per i nuovi fedeli di San Paolo l’arrivo di don Franco è stato paragonabile all’abbattersi di un piccolo ma benefico ciclone.
Molto apprezzate sono le sue prediche con originali e approfondite interpretazioni del Vangelo e delle Sacre Scritture.
Seguite con entusiasmo dai bambini le messe domenicali  delle 11 in cui la predica è arricchita da un vivace dialogo con i piccoli fedeli.
Con don Franco nasce jl sito parrocchiale
www.sanpaologenova.it, a gestione privata, moderna ed economica  interpretazione del vecchio e caro (in tutti i sensi) bollettino parrocchiale:
La prima impegnativa celebrazione parrocchiale fu costituita dalla Settimana Santa culminata con la suggestiva Veglia Pasquale.
Il 2018, e qui stiamo passando dalla storia alla cronaca, fu caratterizzata da altri tre importanti avvenimenti le Prime comunioni, le Cresime  e la visita del Cardinale Bagnasco  il 10 Giugno.
Più ricco è il 2019, anno in cui si ricordava anche l’ottantesimo anniversario della istituzione della Parrocchia,
Le celebrazioni si aprirono il 25 Gennaio con un incontro sul tema:”ieri, oggi e domani della comunità di San Paolo”. Presero parte all’incontro tre Sacerdoti a diverso titolo legati alla Parrocchia di San Paolo: don Sandro Carbone, don Lorenzo Nanni e don Sergio Manarolo.
Il giorno seguente sabato 26 gennaio, con grande partecipazione dei ragazzi, si svolse una divertente caccia al tesoro coinvolgente una gran parte del territorio parrocchiale (da quanto tempo non si sentivano  risuonare per le vie di San Palo allegre voci giovanili!).

 I festeggiamenti culminarono domenica 27 gennaio con la messa parrocchiale delle 11 celebrata dal Cardinale Bagnasco. Presenti nelle prime file molti parrocchiani della prima ora, commossi e carichi di ricordi.

La Quaresima 2019, oltre alle solite Vie Crucis celebrate in chiesa, fu arricchita da  una serie di incontri-riflessioni (“Cammino di Quaresima”) ,tenuti da don Franco, mattino e sera, su testi biblici. Iniziativa molto seguite e apprezzata.
Assai suggestiva la Veglia Pasquale nei suoi principali momenti: la benedizione del fuoco sul sagrato, l’accensione delle luci dei fedeli, la benedizione dell’acqua lustrale e i potenti canti del GLORIA e dell’EXULTET.
Il 2019 è quindi proseguito con la partecipazione dei nostri Ministranti (il gruppo dei chierichetti che fanno servizio all’altare) al Raduno Diocesano Ministranti, dove nella gara tra Parrocchie quella di San Paolo si distinse con onore, le Prime Comunioni, le Cresime e il bel viaggio a Roma dei Cresimati e Cresimandi, organizzato dall’Ufficio Catechistico Diocesano, con la partecipazione di un vivace gruppo di Cresimati Sanpaolini.
Altra esperienza bella e toccante è stato il viaggio di alcuni giovani della Parrocchia, guidata da don Franco, in Guaricano, una grande baraccopoli a nord i Santo Domingo, fino a qualche anno fa’ si trovava la Missione Diocesana della Chiesa di Genova.
A chiusura dell’anno le cerimonie del Natale e del Te Deum nel giorno di San Silvestro,.
Per l’Epifania del gennaio 2020 don Franco preparò una curiosa sorpresa: l’arrivo dei Re Magi in Chiesa e la successiva distribuzione dei doni ai bambine nel Salone Parrocchiale. Un vero assalto
Il 2020 continuò all’altezza delle buone premesse: intanto si cominciò una serie di incntri per perosne “non più ventenni”, o “diversamente giovani”, quindi. a coronamento dell’intensa attività biblica svolta in Parrocchia, venne organizzato un pellegrinaggio in Terra Santa del 3 al 10 Febbraio.
Grazie a Whatsapp e al sito (e all’intenso invio di foto dalla Terra Santa) il pellegrinaggio fu seguito quasi in diretta da moltissimi parrocchiani: fu un trionfo delle tecniche di comunicazione.
Quasi contemporaneamente si abbatté sul mondo una terribile pandemia.
Il 25 Febbraio il parroco fu costretto a comunicare ai fedeli:”In seguito alle disposizioni dell’Autorità Civile e della Conferenza Episcopale Ligure ogni attività nei locali della Parrocchia è sospesa fino a domenica 1 marzo compresa e fino all’emanazioni di nuove ordinanze”
L’8 marzo don Franco aggiunse una preghiera :“Il parroco invita i fedeli a restare uniti nella preghiera”

Per tenere unito il suo gregge, con il prezioso di diversi collaboratori, don Franco ricorse ad un altro mezzo: la trasmissione in streaming su YouTube  della Santa Messa delle 11 nei giorni festivi. Un bel modo per chiamare a raccolta i fedeli.
A partire dal 19 maggio le disposizioni governative vennero modificate e si poté tornare alle celebrazioni Liturgiche. Col ritorno alle celebrazioni delle messe festive i parrocchiani ebbero una nuova sorpresa: la chiesa  era stata dotata di un maxischermo dove venivano proiettati i testi delle Letture, un modo intelligente per ovviare alla non buona acustica della Chiesa, e che oltretutto andava ad arricchire il  già ricco patrimonio dei media della Parrocchia.
Dal 1° di settembre 2020 le disposizioni anti-Covid venivano ulteriormente alleggerite e la vita parrocchiale ritornava quasi alla normalità anche se tuttora alcuni incontri di Catechismo vengono svolti da remoto attraverso la rete di Internet.

A conclusione del racconto delle vicende della parrocchia di San Paolo assieme ai Parroci meritano di essere ricordati i tanti Preti, giovani e meno giovani, che si sono prodigati nella cura delle anime sampaoline: don G. Gonzales, padre Guglielmo Schäffler, don Franco Martini; don G.B. Leoncini, poi parroco a Rigoroso presso Arquata Scrivia, il già citato don Sandro Carbone, don Piero Arvigo poi Parroco in diverse parrocchie genovesi, e don Carlo Viacava, mons. Gaetano Canepa, don Sergio Manarolo.
Meritano infine una particolare citazione quei Sacerdoti, le cui vocazioni sono sbocciate in parrocchia: don Giorgio Celli, don Ildebrando Fortuna, mons. Giulio Venturini, i chiamati della prima ora, a cui vanno aggiunti don Lorenzo Nanni e don Matteo Firpo, e, tra i religiosi, fra Paolo Barabino e padre Andrea Decaroli